Filiera corta cos'è ?
La filiera corta è un modello di produzione e distribuzione che riduce al minimo gli intermediari tra produttore e consumatore, promuovendo sostenibilità, trasparenza e sviluppo locale.
Questo approccio è particolarmente diffuso nel settore agroalimentare, dove si traduce spesso in vendita diretta, mercati contadini, gruppi di acquisto solidale (GAS) o negozi a chilometro zero.
Tuttavia, il concetto può essere applicato anche ad altri ambiti produttivi, come il nostro caso di produzione di abbigliamento etico totalmente Made in Italy: dalla lana al maglione.
Prossimità e valorizzazione del territorio
Uno degli aspetti centrali della filiera corta è la prossimità, che può essere geografica (prodotti locali), economica (relazione diretta tra chi produce e chi acquista), o relazionale (fiducia e trasparenza). Questo modello consente di accorciare le distanze fisiche e sociali, rafforzando il legame tra territorio, produttori e comunità.
In particolare Lanaioli ha scelto di acquisire da alcuni allevatori in Italia, dislocati nelle Regioni del Lazio e dell'Abruzzo lana derivante da ovini di razze merinizzate locali per la produzione di una sua linea di maglieria ed accessori a Km0.
I vantaggi della filiera corta nel settore tessile
I vantaggi della filiera corta nel settore tessile in cui operiamo sono molteplici:
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🌱 Sostenibilità ambientale: riducendo i trasporti e gli imballaggi, si abbassano le emissioni di CO₂ e l’impatto ambientale complessivo.
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🐑 Valorizzazione del territorio: si promuovono le produzioni locali, le varietà autoctone e le tradizioni agricole e degli allevamenti di razze in via di estinzione.
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🔍 Maggiore trasparenza: il consumatore può conoscere l’origine del prodotto, le tecniche di produzione e spesso anche il volto di chi lo ha realizzato.
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⚖️ Prezzo più equo per tutti: eliminando gli intermediari, l'allevatore può ottenere un margine più giusto e il consumatore può accedere a prodotti di qualità a un prezzo competitivo.
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🏘️ Sviluppo economico locale: il denaro speso dal consumatore resta nel territorio, contribuendo alla vitalità delle economie rurali e artigianali. Un valore aggiunto non indifferente che investe tutti gli attori della filiera e non soltanto la parte finale
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🤝 Gestione etica degli allevamenti e del lavoro: la normativa europea e quella italiana in cui risiedono gli allevamenti dove viene acquisita la lana per i capi a filiera corta Lanaioli prevede norme più stringenti rispetto ad altri Paesi rispetto al benessere animale e alle condizioni di vita dei lavoratori nel settore agro-pastorale.
Sfide nella filiera corta della maglieria
Come in altri settori, la filiera corta applicata al tessile e alla nostra maglieria, presenta anche alcune sfide.
Infatti la logistica può essere più complessa per i piccoli produttori, la varietà dei prodotti può essere limitata rispetto alla grande distribuzione, e la continuità dell’offerta può dipendere da fattori stagionali o climatici.
L'applicazione delle norme europee di gestione della lana sucida (la lana grezza che poi viene lavata e lavorata per renderla filato) assimilata di fatto ad un rifiuto, da gestire con trasporti dedicati, prassi e norme igieniche da seguire lungo tutta la lavorazione, può rendere più oneroso e lungo il processo di lavorazione.
A questo si aggiunga il venire meno di impianti sul territorio nazionale di lavaggio e trattamento della lana, ormai delegata quasi totalmente a Paesi dislocati in territori extra UE a causa dei minori costi e minori vincoli normativi esistenti altrove, che rende più complessa, ma non impossibile la sua lavorazione locale.
Sviluppi futuri secondo la filosofia di filiera corta Lanaioli
Nonostante le difficoltà, la crescente attenzione verso la qualità, la sostenibilità e l’etica dei consumi ha reso la filiera corta sempre più popolare e il nostro brand intende essere protagonista di questa nuove coscienza comune.
È un modello che risponde a una domanda consapevole e responsabile, capace di coniugare benessere individuale e collettivo, che non potrà che tornare alla ribalta negli anni futuri, perché presto o tardi non sarà più sostenibile nè economicamente, nè eticamente, il sistema del fast-fashion.