Lanaioli e la Sostenibilità
Lanaioli nasce come marchio del lusso nel settore della moda con una visione verso standard di Qualità elevata delle proprie produzioni.
La scelta del filato interamente lavorato in Italia e la manifattura dei propri prodotti eseguita con maestranze dal sapere artigianale sono elementi di distinzione del nostro Marchio, che propone una Qualità senza compromessi per i nostri Clienti.
Ma la moda del lusso non è soltanto Qualità e l'attenzione verso scelte eco sostenibili ci contraddistingue dall'avvio della nostra attività, iniziando da subito a lavorare su due fronti, per dare il nostro piccolo ma prezioso contributo all'esigenza sempre più impellente di una economia in crescita, ma rispettosa del Pianeta e delle sue risorse naturali.
MATERIE PRIME RIGENERATE
La prima scelta che abbiamo fatto con il cuore è stata quella di servirci da subito di materie prime rigenerate.
Sin dal lancio del nostro marchio abbiamo immaginato una linea di prodotti fatti con il filato più pregiato che si possa trovare in commercio: il puro Cashmere Rigenerato.
Questo filato ha caratteristiche di indiscussa qualità e riesce a dare comfort massimo pur presentandosi in una consistenza molto sottile, essendo del tutto isotermico permette di mantenere invariata la temperatura corporea in caso di freddo o caldo. Ma non solo, il cashmere è anche un prodotto anallergico e non irrita la pelle ed ha proprietà traspiranti, facendosi anche indossare a diretto contatto con la pelle.
Il Cashmere è però prodotto in luoghi molto lontani dalle aziende che producono maglieria di ottima fattura in Italia e non solo. Si ricava infatti dalla pettinatura del vello della Capra Hircus, originaria proprio della omonima regione del Kashmir, tra India e Pakistan, che ha una produzione pro capite annua molto limitata, di solito intorno ai 200 gr soltanto: un'offerta sul mercato delle produzioni tessili davvero limitata, che ne fa inevitabilmente alzare il prezzo.
La lontananza dei luoghi di allevamento della Capra Hircus, che si è estesa in altre regioni del Mondo, tra cui anche piccoli allevamenti sperimentali in Italia, ne fa un prodotto costoso anche per le spese connesse ai lunghi viaggi che ogni gomitolo di lana deve fare per arrivare nei luoghi di produzione tessile, generando, come in tutti i trasporti a lungo raggio, inevitabilmente una produzione aggiuntiva di CO2 per consentire di farci indossare capi prodotti con questo filato eccezionale.
Per questo abbiamo scelto il Cashmere Rigenerato o anche riciclato, che non è un sotto prodotto di questo pregiato filato, ma di fatto è il dare nuova vita a capi che già erano stati creati in Puro Cashemere.
Esistono aziende che si preoccupano di recuperare da maglie bucate, strappate o molto usurate che vengono scartate dai consumatori e gettate via, raccogliendole e dividendole per colore e tipologia di materiale con cui sono fatte.
Grazie ad una cernita fatta per forza di cose esclusivamente a mano, dove vengono eliminate le impurità e le maglie che non sono cashmere al 100% si passa ad una fase di sfilacciatura, che riduce queste maglie gettate via in piccoli pezzi, che tornano a nuova vita grazie ad un processo di cardatura, come si farebbe per il Cashmere recuperato dal vello della Capra Hircus.
Infine la fibra ottenuta da questo processo, una volta recuperata viene portata in torsione per essere rinforzata, fino a trasformarsi in filati totalmente nuovi, dando vita ad un filato in puro Cashmere Rigenerato, pronto per essere utilizzato per una nuova produzione tessile di alta qualità.
Questo processo consente un notevole risparmio di acqua, elettricità, carburante per i trasporti, emissioni di anidrire carbonica nell'aria, rendendo la produzione di lana Cashmere decisamente sostenibile ed eco-compatibile.
MATERIE PRIME A KM0
Il tema dei lunghi trasporti che abbiamo narrato per l'approvvigionamento del Cashmere è in realtà un problema anche per altri tipi di filato.
Basti pensare alla Lana Merino, una fibra che si ricava dalla tosatura dell'omonima razza di pecora, di cui tutti conosciamo le caratteristiche di alta qualità, appena forse inferiori al Cashmere e legate anche queste al suo livello di finezza decisamente più elevato rispetto a qualsiasi altra specie di pecora.
Allevamenti di pecore da lana in Italia sono praticamente in via di estinzione: da decenni si è infatti praticata una politica premiante per gli allevatori italiani di ovini inducendoli alla produzione di latte (da cui si ricavano i grandi formaggi riconosciuti nella loro qualità e presenti sulle tavole italiane e nel mondo) e anche della carne, decisamente più remunerativa, tanto che la lana, che si ricava necessariamente dalla tosatura che si fa ai capi ogni primavera, è divenuto un problema, in quanto non avendo alcun valore economico riconosciuto, deve essere buttato via e gestito come rifiuto, con tutti i costi annessi e connessi che questo significa.
Attualmente gli allevamenti più grandi e le industrie della lana più avanzate si trovano in Australia e sono talmente importanti, che per esempio una determinata tipologia di lana leggera viene chiamata "Tasmania" come lo stato australiano insulare omonimo.
Lanaioli ha avviato una interlocuzione con una serie di soggetti e parti interessate per arrivare a creare nel breve periodo una Rete di imprese che riesca in autonomia a produrre quantitativi discreti di lana merino di ottima qualità riscoprendo razze autoctone in via di estinzione.
Lo scopo è fornire agli allevatori locali il giusto riconoscimento economico per la lana conferita, permettendogli di investire nel miglioramento delle genealogia dei capi allevati, consentire poi la lavorazione della lana presso stabilimenti dedicati e collocati in Italia, fino a restituire un filato di finezza adeguata per poter competere con quello proveniente da altre parti del mondo e finire nei capi prodotti con il nostro Marchio.
Una scelta consapevole, che è piena di ostacoli e di difficoltà, che da subito abbiamo deciso di iniziare ad esplorare per avviare un progetto di filiera corta della lana Made in Italy, aumentando i benefici per l'ambiente e la riduzione dei costi e dei danni dovuti ai lunghi trasporti di materia prima in Europa.
Continuate a seguirci e a sostenerci in questo sfidante progetto di sostenibilità ambientale e di dignità del lavoro.