Il mito del vello d’oro è una delle più famose leggende della mitologia greca, che narra le avventure di Giasone e degli Argonauti. Queati andarono alla ricerca di un prezioso oggetto magico: il vello dell’ariete alato Crisomallo.
L’origine del mito del Vello d'Oro
Il vello d’oro era il manto dorato di Crisomallo, un ariete alato capace di volare che il dio Ermes donò a Nefele, ex moglie del re di Tessaglia. Nefele aveva due figli, Elle e Frisso, che erano odiati dalla seconda moglie di Atamante, Ino.
Questa cercò di ucciderli per favorire il proprio figlio, ma Nefele li salvò inviandoli in groppa a Crisomallo verso la Colchide, una regione sul Mar Nero. Durante il viaggio, Elle cadde in mare e annegò, dando il nome al canale che separa l’Europa dall’Asia: l’Ellesponto.
Frisso invece arrivò sano e salvo in Colchide, dove fu ospitato dal re Eete. In segno di gratitudine, Frisso sacrificò l’ariete a Zeus e donò il vello a Eete, che lo appese a un albero in un bosco sacro e lo fece sorvegliare da un drago.
Giasone e gli Argonauti
Il vello d’oro divenne così l’oggetto della missione di Giasone, nipote di Atamante e legittimo erede del trono di Iolco.
Giasone era stato spodestato dallo zio Pelia, che gli impose come condizione per restituirgli il regno di portargli il vello d’oro dalla Colchide.
Giasone accettò la sfida e radunò una squadra di eroi, chiamati Argonauti dal nome della nave Argo, costruita con l’aiuto della dea Atena. Tra gli Argonauti c’erano personaggi famosi come Eracle, Orfeo, Castore e Polluce, Peleo (padre di Achille) e Atalanta (l’unica donna del gruppo).
Gli Argonauti affrontarono numerosi pericoli e avventure lungo il loro viaggio verso la Colchide.
Qui Giasone si innamorò di Medea, la figlia maga di Eete, che lo aiutò a ottenere il vello d’oro. Medea gli diede una pozione per addormentare il drago e lo guidò nel bosco dove era appeso il vello.
Giasone riuscì così a impadronirsi dell’oggetto desiderato e fuggì con Medea e gli Argonauti.
Eete li inseguì con il suo esercito, ma Medea usò un trucco crudele per rallentarlo: uccise suo fratello Apsirto e ne gettò i pezzi in mare, costringendo Eete a fermarsi per raccoglierli.
Il ritorno degli Argonauti non fu meno avventuroso della loro andata. Ma alla fine Giasone e Medea arrivarono finalmente a Iolco, dove Giasone reclamò il suo trono.
Ma Pelia si rifiutò di cederglielo e Medea escogitò una vendetta: convinse le figlie di Pelia a tagliare a pezzi il padre e a gettarli in una pentola, promettendo di farlo ringiovanire con la sua magia.
Invece Pelia morì e Giasone e Medea dovettero fuggire da Iolco. Si rifugiarono a Corinto, dove vissero per dieci anni e ebbero due figli.
Ma Giasone si stancò di Medea e la tradì con Glauce, la figlia del re Creonte.
Medea, furiosa, uccise Glauce con un vestito avvelenato e poi i suoi stessi figli con Giasone, per poi fuggire su un carro alato donatole dal nonno Elio, il dio del sole.
Il significato del mito del Vello d'Oro
Il mito del vello d’oro è una storia ricca di simboli e significati. Il vello d’oro rappresenta il potere, la ricchezza e la saggezza, ma anche il pericolo e la tentazione. Giasone è l’eroe che cerca di riconquistare il suo diritto e di realizzare il suo destino, ma che deve affrontare prove difficili e ostacoli insormontabili.
Medea è la donna innamorata che lo aiuta con la sua magia, ma che diventa anche la sua nemica quando viene tradita.
Gli Argonauti sono i compagni di viaggio che lo sostengono con le loro abilità e il loro coraggio, ma che devono anche pagare un prezzo per la loro impresa.
Il mito del vello d’oro è anche una storia che racconta le origini della civiltà greca e le sue relazioni con gli altri popoli. Il viaggio degli Argonauti è una sorta di esplorazione del mondo antico, che li porta a conoscere culture diverse e a confrontarsi con esseri fantastici. Il mito riflette anche le credenze religiose dei Greci, che vedevano negli dei e nelle dee le forze che governavano il cosmo e la vita umana.
Il mito del vello d’oro è infine una storia che ha ispirato generazioni di artisti e scrittori, che ne hanno dato diverse interpretazioni e versioni.
Tra le opere più famose dedicate al mito ci sono:
- le Argonautiche di Apollonio Rodio, il poema epico che narra le avventure degli Argonauti;
- Medea di Euripide, la tragedia che mette in scena il dramma di Medea;
- Le metamorfosi di Ovidio, il poema che racconta le trasformazioni degli eroi;
- Il vello d’oro di Robert Graves, il romanzo storico che riprende il mito in chiave moderna;
- Jason and the Argonauts, il film del 1963 che riproduce il mito con effetti speciali
Attualità del mito del Vello d'Oro nel progetto di Alta Qualità della maglieria Lanaioli
Il mito del vello d'oro e di Giasone e i suoi Argonauti ha ispirato molte opere d’arte e letterarie nel corso dei secoli.
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